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Onicofagia: 8 buoni motivi per non rosicchiare le unghie

Onicofagia, 8 buoni motivi per non rosicchiare le unghie - Casa di Cura Villa Mafalda di Roma


Onicofagia è il termine scientifico che descrive l’abitudine, affatto sana, di mangiarsi le unghie. Nella maggior parte dei casi si comincia per imitazione durante l’infanzia, ma può avere anche cause legate alla sfera emotiva e psicologica. Sarebbe comunque opportuno eliminare questa cattiva consuetudine, risalendo all’origine, se necessario, del disturbo.

La psichiatria classifica la onicofagia tra i “disturbi compulsivi”. In base al “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, questa rientrerebbe tra i cosiddetti “Disturbi del controllo degli impulsi”. Infine, secondo la “Classificazione internazionale delle malattie” viene annoverata tra i “disturbi specifici del comportamento e delle emozioni”.

ONICOFAGIA: CAUSE

Si stima che il problema riguardi circa un terzo della popolazione tra i 7 e i 10 anni, e la metà tra i 12 e i 18. Come abbiamo già detto nell’incipit dell’articolo, in molti casi non vi sono motivazioni di carattere psicologico. Spesso si comincia da piccoli imitando un adulto a noi vicino, finendo poi per farla diventare una abitudine propria.

Alla base della onicofagia possono esserci anche ragioni di natura psicologica ed emotiva. Spesso ci si porta le dita alla bocca in maniera inconsapevole, un gesto per lo più inconscio ed automatico, che aiuta ad attenuare e tenere sotto controllo tensioni emotive, quali:

  • Ansia e stress. Per chi ha questa abitudine, mangiarsi le unghie rappresenta un modo per allentare la tensione o anche eventuali preoccupazioni. In quel momento si prova una sensazione di sollievo, che è spesso seguito da dolore e fastidio alle dita, ed in alcuni casi addirittura da senso di colpa
  • Rabbia ed aggressività. Soprattutto durante l’adolescenza rosicchiarsi le unghie può essere un modo per scaricare l’aggressività o un’emozione di rabbia su se stessi, anziché all’esterno
  • Noia ed inattività. In genere chi non riesce a controllare l’impulso a mordersi le unghie è portato a farlo anche quando non ha niente da fare o si sta annoiando

8 BUONI MOTIVI PER EVITARE LA ONICOFAGIA

Si potrebbe pensare che mangiarsi le unghie sia una abitudine innocua, ma le cose stanno diversamente. Vediamo quali sono gli 8 buoni motivi che dovrebbero convincerci ad abbandonare questa cattiva pratica:

  1. Batteri. È facile intuire che da un punto di vista igienico non sia positivo. In particolare, le dita rappresentano un potenziale veicolo per la trasmissione di infezioni, causate dai batteri che portiamo direttamente alla bocca
  2. Denti. Quando si rosicchiano le unghie è possibile scheggiare i denti. Questo, insieme alle infezioni dentali, può danneggiare i denti ed il loro smalto, aumentando anche il rischio di sviluppare carie
  3. Gengive. Gonfiore ed infiammazione gengivale possono essere provocate da piccoli frammenti di unghie rimasti incastrati alla base del dente
  4. Pus. Spesso chi ha questo vizio rosicchia anche le pellicine e le cuticole che circondano l’unghia; questo fa sì che si formino delle piccole ferite piuttosto fastidiose e nella maggior parte dei casi dolorose. Infatti, è proprio in queste piccole ferite che i batteri riescono ad insinuarsi dando luogo a pus per nulla piacevole
  5. Digrignare i denti. Generalmente chi si mangia le unghie è più portato a digrignare i denti mentre dorme. Anche questo può danneggiare denti e smalto
  6. Malattie a trasmissione orale. Quando si ha questa abitudine può essere più facile contrarre malattie a trasmissione orale. Ne sono un esempio l’herpes e la mononucleosi
  7. Compromissione della crescita delle unghie. La onicofagia cronica può danneggiare in maniera definitiva il letto ungueale, compromettendo la crescita delle unghie stesse
  8. Qualità di vita. Il dover cercare continuamente di resistere alla tentazione di mordersi le unghie può generare emozioni negative, influendo così sulla qualità di vita

Per maggiori informazioni, presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma è presente il Reparto di Psicologia

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